Santa Vittoria d'Alba

La sua sagoma si erge inconfondibile sulla rocca che sovrasta la valle del Tanaro, nel tratto compreso tra Bra ed Alba, a sottolineare l'appartenenza al territorio del Roero, del quale ne è degna avanguardia; con la sua posizione privilegiata, si affaccia, distinta, ad ammirare il morbido paesaggio delle Langhe.

 

Il paese è articolato in diversi nuclei abitativi, a cominciare dalla Villa, sulla cima del colle, antico nucleo storico sede comunale, con il Castello, la torre campanaria, la Chiesa parrocchiale dell'Assunta e la confraternita di San Francesco;poco più a valle, sul versante di levante, si adagia l’antico Borgo contadino di S. Antonio, con la piazza, il Palazzo delle Scuole ed il Centro Sociale.

 

Ai piedi del colle sorge l'importante insediamento industriale e commerciale, frazione che va sotto il nome di Cinzano, nome acquisito dalla antica casa vinicola torinese "Francesco Cinzano & C." che qui aveva, fino a pochi anni fa, il suo stabilimento storico.

 

Altre piccole frazioni e borgate, prevalentemente agricole, sono sparse tra i vigneti e i noccioleti, principale ricchezza della zona: Case Nuove, Gottino, La Piana, Lussi e Valentino.

Santa Vittoria d'Alba

La sua sagoma si erge inconfondibile sulla rocca che sovrasta la valle del Tanaro, nel tratto compreso tra Bra ed Alba, a sottolineare l'appartenenza al territorio del Roero, del quale ne è degna avanguardia; con la sua posizione privilegiata, si affaccia, distinta, ad ammirare il morbido paesaggio delle Langhe.

 

Il paese è articolato in diversi nuclei abitativi, a cominciare dalla Villa, sulla cima del colle, antico nucleo storico sede comunale, con il Castello, la torre campanaria, la Chiesa parrocchiale dell'Assunta e la confraternita di San Francesco;poco più a valle, sul versante di levante, si adagia l’antico Borgo contadino di S. Antonio, con la piazza, il Palazzo delle Scuole ed il Centro Sociale.

 

Ai piedi del colle sorge l'importante insediamento industriale e commerciale, frazione che va sotto il nome di Cinzano, nome acquisito dalla antica casa vinicola torinese "Francesco Cinzano & C." che qui aveva, fino a pochi anni fa, il suo stabilimento storico.

 

Altre piccole frazioni e borgate, prevalentemente agricole, sono sparse tra i vigneti e i noccioleti, principale ricchezza della zona: Case Nuove, Gottino, La Piana, Lussi e Valentino.

I Beni

La Chiesa di San Rocco: a pochi passi dalla Confraternita e dalla Gipsoteca, sorge quella che era considerata la “chiesa dei morti”. Un nome che deriva dalla sua posizione, appena fuori le mura del castello e della “villa”, sul ripiano che ospitava l’ex Camposanto vecchio di Santa Maria in borgo “Solano”. L’attuale chiesa venne costruita nel 1792 sul sito che ospitava la vecchia parrocchiale.
Si tratta di un edificio semplice sia esternamente che internamente, un’unica aula sobriamente decorata che oggi ospita un allestimento dedicato al botanico ed esploratore Carlo Bertero, nativo di Santa Vittoria d’Alba.

 
La Gipsoteca “Gioachino Chiesa”: un luogo dove immergersi nelle visioni di un’artista, esplorarne le riflessioni e i temi, attraversando la carriera da scultore e ritrattista. Un viaggio tra le opere, gli studi e le tecniche, dal figurativo all’astratto, monumenti al territorio e alla sua storia, brani di città e istantanee di personaggi, dall’uomo al genio, i sentimenti e le passioni.
Gioachino Chiesa, artista del ’37, fortemente legato a Santa Vittoria d’Alba attraverso le sue opere ci racconta il lavoro dello scultore, il suo rapporto con la materia e con le idee, il sentire: “scultura come ragione di vita”.
 
 
Il Turriglio: un monumento di età romana, posto all’interno di un vasto recinto rettangolare di muratura (48x59 m). La struttura è costituita da un basamento quadrato e sormontato da un tamburo cilindrico di diametro 12 m e altezza 3 m, concluso da quattro nicchie contrapposte, attualmente conservate per un’altezza di circa 3,5 m e originariamente coperte a volta.
L’interpretazione è ancora dibattuta, secondo alcuni storici e archeologi si tratterebbe di un imponente complesso sepolcrale databile tra la fine della Repubblica romana e gli inizi dell’Impero (27 a.C.), altri sostengono che si tratti di un ninfeo. Infine, un’ultima ipotesi è che si tratti di un mausoleo, un monumento celebrativo della vittoria delle truppe romane guidate da Stilicone sui Visigoti di Alarico.
 
La Confraternita di San Francesco: un ciclo di affreschi lungo oltre 34 metri raffigurante la Passione di Cristo, 19 scene realizzate tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500.
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